Il primo club italiano fu fondato nel 1889 a Firenze da un gruppo di inglesi che abitavano nella zona del capoluogo toscano, ed il percorso fu realizzato solo in seguito nella zona di S. Donato in un terreno di proprietà dei princìpi Demidoff (Bagnoli, 2006). Il percorso di buche più antico esistente è però L'Acquasanta di Roma, fondato nel 1903 e realizzato nel favoloso scenario dell'Acquedotto Claudio.
Oggi la maggioranza dei circoli si trova al nord Italia e di fatto Piemonte e Lombardia insieme rappresentano il 42% circa dei giocatori ed il 33% degli impianti esistenti (61 campi in Lombardia e 51 in Piemonte).
Nel centro Italia le due regioni che dimostrano un maggiore interesse nei confronti del golf - e che contano di conseguenza una buona presenza di campi - sono il Lazio (con grandissima concentrazione nella zona di Roma) e la Toscana.
Al sud stanno emergendo Puglia e Sardegna, ma soltanto in fatto di numero di impianti, per il momento. Sta di fatto che nel decennio dal 1996 al 2006 i giocatori di golf a livello amatoriale sono aumentati ogni anno con una percentuale pari a circa il 5%: una realtà in continua crescita, dunque, nonostante si debba riconoscere che il golf non ricopre una posizione di vertice tra gli sport praticati in Italia, a causa di una insufficiente promozione e di svariate ragioni di tipo culturale (siamo fondamentalmente un popolo di calciatori...).
In più si pensa comunemente che il golf sia uno sport costosissimo, riservato ad una limitatissima èlite di persone... Non è così, dal momento che giocare a golf non è più costoso di altre attività come lo sci, il tennis e l'equitazione, volendone citare solo alcune